Eppure, udite udite, nonostante tutto a volte mi avventuro in spiaggia, non tanto per piacere personale quanto per amore materno. E mi viene da pensare alla mia povera nonnina buonanima che noi nipoti ingrati e ancora ignoranti della vita prendevamo in giro perché stava sotto l'ombrellone con il suo vestito prendisole e da lì sotto, armata di settimana enigmistica, ci guardava sorniona.
Lei sì che aveva capito come girava il mondo! Saggia donna dalle lunghe vedute!
Certo, pensare che ora sotto l'ombrellone in copricostume ci sto io onestamente mi fa un po' strano (leggi: son vecchia come mia nonna?).
Pazienza.
Nella tassonomia del genere umano da spiaggia, io ormai appartengo alla prima categoria, quella degli OMBREGGIATI : sono soprattutto donne con prole (ma non tutte quelle che hanno i bambini appartengono a questa categoria), bambini (obbligati dalle mamme) e anziani (a parte qualche kamikaze ormai rinsecchito dai raggi UVA). Ieri però in spiaggia ho visto anche un paio di ragazzi sulla ventina sotto l'ombrellone: la prima cosa che ho pensato è stata "chissà come sarebbe contenta la vostra mamma!!! Allora l'avete ascoltata da piccoli" (che vergogna! sto proprio invecchiando!).
La seconda categoria è quella delle LUCERTOLE a sua volta divisa in due sottocategorie: i CONSAPEVOLI ovvero quelli che al sole ci si mettono per scelta e ci passano ore e ore e, mirabilia!, riescono anche ad addormentarcisi, ignorando la fame e la sete, accontentandosi solo di un misero spruzzo di acqua vaporizzata, e gli INCONSAPEVOLI che annoverano nelle loro fila coloro che si sono dimenticati l'ombrellone a casa, i pigri che pur avendo un riparo gli pesa di spostare la sdraio ogni volta che il sole cambia posizione, e infine i papà che alle due e mezza del pomeriggio ormai non c'è più tutto 'sto sole, quindi porto il pupo un po' al mare, non ti preoccupare, la crema solare gliela metto io in spiaggia!
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