Tempo fa Luana, meglio conosciuta come La Staccata, ha inaugurato sul suo blog una sorta di “censimento
podologico” volto a scoprire in che misura le mamme si affidano o meno al tacco
e perché.
Avrei voluto dare il mio contributo immediatamente, ma ho dovuto pensarci su mooolto a lungo perché
l’argomento suscita in me un attacco borderline.
Quando mi viene chiesto se porto i tacchi la mia risposta
automatica, quella che sparo in tre millesimi di secondo netti è “no!”. Poi
però mi dico “ ma una volta li mettevo, quando andavo in discoteca!”. Appunto,
negli anni novanta forse, quando la zitellaggine pesava e si partiva tirate a
lucido con gonna e tacco alla ricerca di una vittima da accalappiare.
Ma anche allora ero una staccata inside, visto ero attratta
da uomini che non superavano il metro e settantacinque, condizione
necessaria per non dover mettere tacchi
sopra i tre centimetri.
Oppure dirigevo le mie attenzioni su uomini-fitness, quelli
che amano la donna con le scarpe da tennis (giuro che esistono!) o su
uomini-orso, quelli che non distinguono un plateau da uno stiletto (al massimo
si chiede se siano cose da mangiare!), basta che la donna sia più bassa di loro
e tutto va bene.
Poi le cose si sono evolute rapidamente e da due siamo
diventati tre.
Dopo la gravidanza, passata tutta rigorosamente sulle scarpe
da tennis, il mio piede rifiuta categoricamente tutto quello che non somiglia a
una pianella o a una zeppa e mi punisce con dolori lancinanti degni della
peggiore delle torture cinesi.
Tuttavia mi rendo conto che il tacco è bello, in alcune
situazioni è elegante, e, cosa non trascurabile, contrasta la forza di gravità
che con l’andar del tempo si accanisce, volente o nolente, sul lato b.
Quindi saltuariamente ricado nel vortice del tacco ( mai
troppo alto però), ma solo in situazioni che consentano una ritirata
strategica.
Ecco il mio personale vademecum:
- Alle cene. E ovviamente non ai buffet. Se non trovi una sedia libera rischi di dover fingere una cistite per poter correre spesso al bagno, chiuderti dentro e levarti le scarpe seduta sul water (che, si sa, nei luoghi pubblici non è mai il massimo!). Alla cena, se puoi, cerca di arrivare all’ultimo minuto. Farai la tua entrata trionfante e saluterai tutti i presenti che già si saranno accomodati!
- Ai matrimoni. Qui il tacco è quasi d’obbligo. Mettiti l’anima in pace. Soffri in silenzio almeno fino a una certa ora, quando tutti avranno lanciato le scarpe e balleranno a piedi scalzi in preda ai fumi dell’alcool. Alle brutte, anche se sei astemia, fingi di aver alzato il gomito e straparla. Tutti si ricorderanno di questo e non del fatto che eri scalza.
fonte foto qui |
heels? no thanks!
2 commenti:
Oddio! Devi assolutamente dirmi dove caspita hai pescato la foto del piede nudo taccato!!! Lo linko immediatamente nella mia paginetta. Post delizioso, La Staccata ringrazia confusa e felice.
grazie mille!
ps: la foto è veramente inquietante!!!
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