can che abbaia non morde (quasi mai!!!!)

deliri semiseri

domenica, ottobre 28, 2012

tremate tremate!!!

A pochi giorni da Halloween come al solito cominciano le polemiche e i dilemmi morali per molte mamme italiane.
Le posizioni sono
1- Halloween non lo festeggio no-no-no perchè non è nella nostra tradizione, è una festa americana, piena di mostri, piuttosto festeggiamo le nostre feste cristiane
2- ma che me frega ma che m'emporta, io festeggio comunque.

La mia posizione, personalmente, è più vicina alla seconda. Non fraintendetemi, riconosco la validità delle posizioni al punto 1, ma una festa è una festa, serve sempre a stare insieme, in più da che mondo e mondo i paesi si sono scambiati tradizioni e ne portano i segni (pensate alle feste italo-americane che tanto ci fanno sorridere...). se in più ci mettete che in questo periodo di passaggio stagionale anche noi in Europa abbiamo avuto fin dall'antichità feste non dissimili da Halloween, con i claudicanti che passavano di porta in porta, non stiamo facendo nulla di nuovo.
Insomma, mi sembra che si voglia un po' appesantire una questione di per sé molto semplice. Non è che se festeggio Halloween alimento una festa consumistica: i costumi li faccio con gli scampoli che ho in casa e la zucca me la mangio! in più non rinnego le mie tradizioni, le arricchisco.
e se poi questi sono i risultati....

fase 1: il progetto della Mati

fase 2: work in progress

fase 3: evvvvai!!!!

E già che c'è cancheabbaia consiglia un libricino moooolto carino, giusto giusto per Halloween, del fantastico Rohald Dahl! 

domenica, ottobre 21, 2012

HUNGER GAMES-che i giochi abbiano inizio

ecco il mio articolo su Roma sì di ottobre!
buona lettura!



HUNGER GAMES
Suzanne Collins, Mondadori, 2009



Il mondo come lo conosciamo ormai non c’è più. Il nuovo regno, Panem, è diviso in Distretti, 12 in tutto, ognuno specializzato nella produzione di un bene che va a ingrassare e arricchire i cittadini di Capitol City, la città sovrana, consumistica e superficiale che tiene in scacco il resto del territorio conosciuto.
Un tempo esisteva un tredicesimo Distretto che provò a ribellarsi, ma Capitol City reagì bruscamente soffocando nel sangue la rivolta e attuando misure fortemente repressive nei confronti di qualsiasi forma di libertà. Il risultato fu la fame, la povertà, l’isolamento e la sottomissione. Da quel giorno, ogni anno, a Panem si svolgono gli Hunger Games, ovvero i “giochi della fame”: ogni Distretto è obbligato a mandare due Tributi, un maschio e una femmina tra i dodici e i diciotto anni, a Capitol City, e tutti quanti si dovranno sfidare in un duello all’ultimo sangue in un’arena creata ad hoc.
Un crudele reality show da cui dovrà uscire un solo vincitore, un campione che verrà ricoperto d’oro e benefici, a monito perpetuo della sovranità di Capitol City, padrona incontrastata delle esistenze altrui.
Katniss e Peeta, i due Tributi del Distretto 12, lotteranno con tutte le forze, e non lo faranno solo per sopravvivere, ma anche per instillare il germe della rivolta, il ragionevole dubbio che qualcosa si può fare per cambiare la situazione di fatto. Impareranno che le strategie non sono scevre da effetti collaterali e che in un’arena dove tutti sono contro tutti, i sentimenti possono essere un’arma potente.
“Hunger Games” è solo il primo capitolo di una trilogia che narra le vicende di Katniss e del suo mondo post-apocalittico.