can che abbaia non morde (quasi mai!!!!)

deliri semiseri

lunedì, giugno 25, 2012

IL LABIRINTO DEL FAUNO. da vedere e rivedere


Ho adorato questo film in modo quasi viscerale.

Nella Spagna 1944 il potere è saldamente nelle mani della dittatura franchista. Una giovane donna, Carmen, sposa lo spietato capitano dell’esercito Vidal. La figlia di lei, Ofelia, fugge alla crudeltà del patrigno e al dolore per la malattia della madre rifugiandosi in un mondo fantastico, un universo di cui lei è la principessa, figlia del re. Per raggiungerlo, il fauno, custode dell’ingresso per l’altra dimensione, le richiede di superare delle prove. 
"Il labirinto del fauno" riesce a raccontare l’orrore della dittaura con gli occhi innocenti dell’infanzia, in un equilibrio estremo tra fiaba e dura realtà, tra delicatezza e spietata crudeltà.
Guillermo Del Toro ha colto nel segno, è riuscito a confondere e emozionare, ha costruito tutta la storia con i toni della fiaba (anche visivamente, grazie alla scelta della fotografia) anche nei momenti in cui la realtà mette in scacco definitivamente la fantasia.






"Il labirinto del fauno” scritto e diretto da Guillermo Del Toro (Spagna-Messico- USA 2006)

mercoledì, giugno 13, 2012

S-TACCATA INSIDE


Tempo fa Luana, meglio conosciuta come La Staccata, ha inaugurato sul suo blog una sorta di “censimento podologico” volto a scoprire in che misura le mamme si affidano o meno al tacco e perché.

Avrei voluto dare il mio contributo immediatamente, ma ho dovuto pensarci su mooolto a lungo perché l’argomento suscita in me un attacco borderline.
Quando mi viene chiesto se porto i tacchi la mia risposta automatica, quella che sparo in tre millesimi di secondo netti è “no!”. Poi però mi dico “ ma una volta li mettevo, quando andavo in discoteca!”. Appunto, negli anni novanta forse, quando la zitellaggine pesava e si partiva tirate a lucido con gonna e tacco alla ricerca di una vittima da accalappiare.

venerdì, giugno 08, 2012

CRONACA DI UNA RESA ANNUNCIATA


 APRILE
Primi venti primaverili
Sei a prendere l’aperitivo con la tua migliore amica.
Ordini uno spritz e speri nel profondo del tuo cuore che il cameriere ti porti ogni ben di dio per il solo fatto che sei seduta al tavolo del bar alle sei e mezza, ora in cui inizia il famigerato happy hour.
Tu, per sicurezza, gli hai fatto anche gli occhi dolci mentre chiedevi “ mi porteresti anche due patatine?”. Sai di non averlo intenerito, anche perché non sei proprio biafra, anzi, ma per la legge di compensazione la natura ti ha dotato di due lunghe ciglia, quindi SBATTILE!
Già ti stai figurando un tripudio di vol-au-vent/tramezzini/pizzette, quando cogli l’ordinazione della tua amica “un succo d’ananas, grazie!”.
“Ma che?ti sei messa a dieta?” chiedi tu col tono di quella sicura di sé, pronta a pigliare per il culo l’amica per le sue infondate paturnie.
“Si!” parte la rispostona a missile “Guarda che due minuti e ci siamo all’estate! Che ce vò? Io non voglio mica andare al mare con un tendone da camion!”
Nel frattempo sul tavolo si riversa ogni ben di dio (le tue ciglia lunghe han fatto il loro dovere).
Te le dovrai mangiare tutte tu.
Però ora ti senti un po’ in colpa.
L’estate si avvicina insidiosa, mica vorrai mangiarle tutte quelle olive.
Dai su, non fare il maiale, lascia almeno una pizzetta.
Madonna quanto è buona, se la lascio lì faccio peccato capitale.
Lo diceva anche il buon Oscar (Wilde), “l’unico modo per liberarsi di una tentazione, è cedere!”
Tanto siamo solo ad aprile…