can che abbaia non morde (quasi mai!!!!)

deliri semiseri

venerdì, febbraio 15, 2013

COSMOPOLIS - DE LILLO vs. CRONENBERG



Mia recensione su Roma sì di Febbraio

COSMOPOLIS
Don De Lillo, Einaudi, 2003.




Eric Packer è un giovane finanziere ricco, anzi ricchissimo. Tanto da poter avere un appartamento di 48 stanze, con una vasca per lo squalo, una cella per la meditazione,una palestra, la sala gioco, il cinema, la piscina. É talmente ricco da permettersi di comprare la cappella Rothko anche se appartiene al mondo, perché, come dice lui “É mia se la compero”. Questa è la filosofia di vita di un uomo estremamente intelligente che ha fame di tutto: di cultura, di soldi, di sesso, di potere, ma anche di annichilimento. Eppure Eric, in questo giorno cruciale per la sua esistenza, desidera una cosa semplice: vuole tagliarsi i capelli dal suo barbiere di fiducia, lo stesso che tagliava i capelli a suo padre, il solo che lo possa riportare con i ricordi a se stesso e alla propria storia. Desidera andarci talmente tanto da affrontare un viaggio lungo un giorno nella sua limousine in una New York in preda al delirio di una manifestazione anticapitalista, alla visita del Presidente, al funerale del suo cantante preferito e alla minaccia di uno stalker. E in una giornata, all’interno della limousine, gli capiterà di tutto: si farà un check up medico, riceverà i suoi consulenti, assisterà alla morte di un uomo che si dà fuoco per strada e alla fine della sua ricchezza.
Cosmopolis”, scritto da Don DeLillo, è uscito nel 2003 per Einaudi in Italia. La particolarità di questo verboso romanzo, ricco di dialoghi talvolta surreali e di ripetizioni dei pensieri (tratto distintivo di De Lillo), sta nel fatto che le vicende di Eric si svolgono nell’arco di una giornata con una linearità cronologica coerente e sono narrate in terza persona, mentre le riflessioni di Benno Levin, lo stalker che lo minaccia, sono in prima persona e aprono squarci sul passato di entrambi i personaggi sottoforma di flussi caratterizzati da salti continui da un argomento all’altro e da un tempo all’altro.

domenica, dicembre 09, 2012

IO SONO LEGGENDA - Richard Matheson


Questa è la recensione che ho scritto per la rivista ROMA SI' (numero NOVEMBRE).
Buona lettura!!!



IO SONO LEGGENDA
Richard Matheson, Fanucci editore, 2003



Robert Neville è un uomo come tanti in una cittadina come tante. Si alza e comincia la sua routine quotidiana, sempre uguale a se stessa, senza slanci né novità. Ma di ordinario, così come noi lo intendiamo, non c’è niente nella sua vita. Qualsiasi cosa lui faccia, l’importante è che sia a casa per sera. Anzi, è vitale. Perché il mondo si capovolge al calar delle tenebre e i morti cominciano a camminare per strada, insieme ai vivi ormai perduti. Vampiri? Contagio?
Neville non lo sa, ma prova a scoprirlo, studiando i libri dimenticati della biblioteca, facendo esperimenti e tentando il tutto per tutto. Ma ormai l’abitudine alla presenza di un altro essere vivente (immune) è andata, e quando trova una compagna resta in bilico tra la diffidenza e il desiderio di dare alla sua vita una parvenza di normalità. Ma finirà lui per essere quello fuori posto, perché il concetto di normalità è relativo al sistema sociale costituito. E quello da cui lui proviene ormai non esiste più.
Richard Matheson, classe 1926, è uno degli autori visionari più prolifici degli Stati Uniti. E’ giornalista, scrittore e sceneggiatore. Ha lavorato anche alle serie di Alfred Hitchcock presenta, Ai confini della realtà, a moltissimi film di Roger Corman, alla prima stesura di Hitchcock de Gli Uccelli, e all’adattamento del suo racconto Duel per la prima esperienza alla regia di Steven Spielberg.

domenica, novembre 11, 2012

CLUB DEI NICCHIONI


Credo di potermi aggiudicare a pieno titolo l'appartenenza a un esclusivissimo club.
Si tratta di un'iniziativa di Lucia che nel suo blog Là in mezzo al mar ha dato finalmente dignità a quei blog poco frequentati (come il mio), di nicchia.
Ma, attenzione! Ci sono altri requisiti da rispettare...
Puoi far parte del club dei Nicchioni se:


- hai un blog dai numeri limitati e risicatissimi
e qui si vede, non c'è bisogno di grosse dimostrazioni.
- ti capita di non capire una cippa di wordpress.org
word... che?
- aborri il SEO
ci ho provato, giuro!, ci ho provato, ma non ce la faccio, il SEO non fa per me.
-dalle chiavi di ricerca su google ti trovano con le parole più strane
mi trovano?
-adori scrivere e sai usare anche i congiuntivi e gli apostrofi
questo sì, almeno questo!
Il banner (bellissimo!) l'ha disegnato (gratis) Giada!

Grazie Lucia e grazie Giada! anche noi Nicchioni ora abbiamo un'identità!


domenica, ottobre 28, 2012

tremate tremate!!!

A pochi giorni da Halloween come al solito cominciano le polemiche e i dilemmi morali per molte mamme italiane.
Le posizioni sono
1- Halloween non lo festeggio no-no-no perchè non è nella nostra tradizione, è una festa americana, piena di mostri, piuttosto festeggiamo le nostre feste cristiane
2- ma che me frega ma che m'emporta, io festeggio comunque.

La mia posizione, personalmente, è più vicina alla seconda. Non fraintendetemi, riconosco la validità delle posizioni al punto 1, ma una festa è una festa, serve sempre a stare insieme, in più da che mondo e mondo i paesi si sono scambiati tradizioni e ne portano i segni (pensate alle feste italo-americane che tanto ci fanno sorridere...). se in più ci mettete che in questo periodo di passaggio stagionale anche noi in Europa abbiamo avuto fin dall'antichità feste non dissimili da Halloween, con i claudicanti che passavano di porta in porta, non stiamo facendo nulla di nuovo.
Insomma, mi sembra che si voglia un po' appesantire una questione di per sé molto semplice. Non è che se festeggio Halloween alimento una festa consumistica: i costumi li faccio con gli scampoli che ho in casa e la zucca me la mangio! in più non rinnego le mie tradizioni, le arricchisco.
e se poi questi sono i risultati....

fase 1: il progetto della Mati

fase 2: work in progress

fase 3: evvvvai!!!!

E già che c'è cancheabbaia consiglia un libricino moooolto carino, giusto giusto per Halloween, del fantastico Rohald Dahl! 

domenica, ottobre 21, 2012

HUNGER GAMES-che i giochi abbiano inizio

ecco il mio articolo su Roma sì di ottobre!
buona lettura!



HUNGER GAMES
Suzanne Collins, Mondadori, 2009



Il mondo come lo conosciamo ormai non c’è più. Il nuovo regno, Panem, è diviso in Distretti, 12 in tutto, ognuno specializzato nella produzione di un bene che va a ingrassare e arricchire i cittadini di Capitol City, la città sovrana, consumistica e superficiale che tiene in scacco il resto del territorio conosciuto.
Un tempo esisteva un tredicesimo Distretto che provò a ribellarsi, ma Capitol City reagì bruscamente soffocando nel sangue la rivolta e attuando misure fortemente repressive nei confronti di qualsiasi forma di libertà. Il risultato fu la fame, la povertà, l’isolamento e la sottomissione. Da quel giorno, ogni anno, a Panem si svolgono gli Hunger Games, ovvero i “giochi della fame”: ogni Distretto è obbligato a mandare due Tributi, un maschio e una femmina tra i dodici e i diciotto anni, a Capitol City, e tutti quanti si dovranno sfidare in un duello all’ultimo sangue in un’arena creata ad hoc.
Un crudele reality show da cui dovrà uscire un solo vincitore, un campione che verrà ricoperto d’oro e benefici, a monito perpetuo della sovranità di Capitol City, padrona incontrastata delle esistenze altrui.
Katniss e Peeta, i due Tributi del Distretto 12, lotteranno con tutte le forze, e non lo faranno solo per sopravvivere, ma anche per instillare il germe della rivolta, il ragionevole dubbio che qualcosa si può fare per cambiare la situazione di fatto. Impareranno che le strategie non sono scevre da effetti collaterali e che in un’arena dove tutti sono contro tutti, i sentimenti possono essere un’arma potente.
“Hunger Games” è solo il primo capitolo di una trilogia che narra le vicende di Katniss e del suo mondo post-apocalittico.

martedì, settembre 25, 2012

FIGHT CLUB


Questa è la recensione che ho scritto per la rivista ROMA SI' (numero SETTEMBRE).
Buona lettura!!!


FIGHT CLUB
Chuck Palahniuk, Mondadori, 2003.


Il protagonista, il cui nome non viene rivelato, ha una vita ordinaria, un lavoro fisso e una casa da single che sembra uscita da un negozio di arredamenti. In realtà la normalità che permea la sua esistenza è solo un velo di ipocrisia che ricopre lo squallore di un lavoro impiegatizio altamente stressante alle dipendenze di un capo ottuso e prevedibile. La sua casa poi è ordinaria, priva di personalità, come il suo proprietario: prevedibile anch’egli e soprattutto apatico.
Ma il conformismo probabilmente non è un tappo sufficientemente grande per il vaso di Pandora che è la mente del protagonista e LUI comincia a soffrire d’insonnia. Riesce a dormire solo frequentando gruppi di sostegno per malati di cancro, fornendo ogni volta generalità diverse, perché solo fingendosi un’altra persona riesce a sentirsi autorizzato a piangere e a dormire sonni tranquilli. Finché non arriva Marla, una disadattata e un’imbrogliona di professione. E’ lei che porta l’imprevedibile nella vita del protagonista e che rischia di riportarlo nell’abisso dell’incertezza da cui è venuto. E infatti LUI comincia di nuovo a non dormire, e un giorno incontra Tyler Durden che di ordinario non ha proprio niente: fa il proiezionista, ma solo per inserire fotogrammi osceni in film per famiglie, e fa il cameriere, ma solo per poter fare pipì nelle portate dei clienti. Sarà Tyler a trascinarlo, non si sa come, in una serie di eventi che porteranno alla nascita dei Fight Club, ritrovi in cui gli uomini si pestano a sangue come atto liberatorio per far pace col mondo. Fino a quando Tyler esagera e organizza gruppi di sabotatori per distruggere il mondo e le sue convenzioni. Tutto ciò che è ordinario ora diventa il nemico assoluto. Il protagonista cercherà di fermare Tyler, ma si renderà conto di essere sempre più impotente, perché Tyler potrebbe essere qualcosa di più di un socio, potrebbe essere ciò che LUI vorrebbe essere. E allora, come si fa a combattere contro se stessi? L’amore per Marla è ragione sufficiente per farlo?