Questa è la recensione che ho scritto per la rivista ROMA SI' (numero NOVEMBRE).
Buona lettura!!!
IO SONO LEGGENDA
Richard Matheson,
Fanucci editore, 2003
Robert Neville è un uomo come tanti in una cittadina come
tante. Si alza e comincia la sua routine quotidiana, sempre uguale a se stessa,
senza slanci né novità. Ma di ordinario, così come noi lo intendiamo, non c’è
niente nella sua vita. Qualsiasi cosa lui faccia, l’importante è che sia a casa
per sera. Anzi, è vitale. Perché il mondo si capovolge al calar delle tenebre e
i morti cominciano a camminare per strada, insieme ai vivi ormai perduti. Vampiri?
Contagio?
Neville non lo sa, ma prova a scoprirlo, studiando i libri
dimenticati della biblioteca, facendo esperimenti e tentando il tutto per
tutto. Ma ormai l’abitudine alla presenza di un altro essere vivente (immune) è
andata, e quando trova una compagna resta in bilico tra la diffidenza e il
desiderio di dare alla sua vita una parvenza di normalità. Ma finirà lui per
essere quello fuori posto, perché il concetto di normalità è relativo al
sistema sociale costituito. E quello da cui lui proviene ormai non esiste più.
Richard Matheson, classe 1926, è uno degli autori visionari
più prolifici degli Stati Uniti. E’ giornalista, scrittore e sceneggiatore. Ha
lavorato anche alle serie di Alfred
Hitchcock presenta, Ai confini della
realtà, a moltissimi film di Roger Corman, alla prima stesura di Hitchcock
de Gli Uccelli, e all’adattamento del
suo racconto Duel per la prima
esperienza alla regia di Steven Spielberg.
Matheson è un autore importantissimo del cinema americano, soprattutto dei filone giallo- thriller e sci-fi degli anni cinquanta, periodo della nobilitazione dei generi in America, in cui nella fantascienza si passa da un atteggiamento positivo improntato sul puro intrattenimento a un altro più severo che risente dei timori della guerra fredda, del maccartismo e della paura del diverso.
E’ il periodo in cui nasce la cosiddetta ‘fantascienza
sociologica’ quello in cui Matheson scrive “Io
sono leggenda” (1954), un breve romanzo incentrato sulla figura di Robert Neville, ultimo uomo (vivente e sano)
sulla Terra e unico protagonista della narrazione.
Sono il tema del diverso e il concetto stesso di diversità
il tema centrale del romanzo. Matheson sembra porre in continuazione le stesse
domande: se la normalità deriva da un contratto sociale, una volta sterminata
la razza umana sono ancora validi i canoni stabiliti? Chi è a questo punto il ‘diverso’
da combattere? Ce n’è veramente uno? Oppure è proprio della natura umana il
bisogno di eliminare ciò che si riconosce come alieno?
La razza umana, sostiene l’autore, è destinata a
modificarsi, e a mutare di conseguenza le leggi che regolano la convivenza. L ’esistenza
del pianeta è destinata a vedere l’alternarsi e il riassorbirsi degli eventi. E
ciò che era ordinario potrebbe prima o poi diventare ‘leggenda’.
Purtroppo, anche se questo romanzo è stato il seme da cui
poi sono nati miliardi di film di genere (compresa la pietra miliare La notte dei morti viventi, 1968 di
Romero), non esiste una trasposizione cinematografica fedele di “Io sono leggenda”.
Nel 1957, infatti, Matheson lavora a un adattamento per la Hammer Films di
Londra, ma il risultato finale non soddisfa i produttori e non se ne fa più
nulla. Nel 1964, invece, ne fa un altro per “L’ultimo Uomo sulla Terra”, un film girato all’ Eur a Roma con
protagonista Vincent Price. Pur essendo la versione più fedele del romanzo,
purtroppo si discosta dall’originale in diversi punti: innanzitutto l’io
narrante è il protagonista, e poi nel film Neville è uno scienziato che già
conosce il virus prima che l’epidemia si diffonda, mentre nel romanzo il
protagonista è un uomo comune che di scienza non sa nulla, che si è sempre
affidato alle superstizioni per spiegare il fenomeno del ‘vampirismo’, che
beve, che si lascia andare, che perde la ragione e con essa quello che lo
rendeva ‘umano’. Solo quando prenderà i libri dalla Biblioteca (e quindi
simbolicamente recupererà le vestigia della civiltà) e si impegnerà a studiare
quello che sta capitando, a usare la mente e il raziocinio, avrà le risposte
alle sue domande, ritroverà la sua identità e chiuderà la sua vita con
l’affermazione ‘io sono leggenda’, la piena consapevolezza del proprio valore
come essere umano.
L’ultimo adattamento (“Io
sono Leggenda” del 2007 di Francis Lawrence) parte dallo stesso presupposto
di “L’ultimo uomo sulla Terra” (lo scienziato che ha già individuato il virus),
ma se ne discosta ulteriormente, mantenendo solo alcuni elementi (il cane e la
donna), ma creando ex novo collocazioni diverse nel tempo del racconto. Più che
una trasposizione, si può dire che sia liberamente ispirato al romanzo di
Richard Matheson.
In ogni caso il libro, che ormai ha più di cinquant’anni, si
legge con una fluidità impressionante e rimane un capolavoro della letteratura
di genere, capostipite di quel filone di cui farà parte anche Stephen King, che
riconoscerà in Matheson “l’autore che mi ha influenzato più di ogni altro”.
LIBRI E FILM PER RESTARE IN TEMA
- LA PROGENIE di Guillermo del Toro e Chuck Hogan, Mondadori,
2009.
Un aereo atterra all’aeroporto di JFK, ma rimane immobile
sulla pista e dall’equipaggio non arrivano segnali di vita. A bordo sono tutti
inspiegabilmente morti. E’ l’inizio di un’epidemia che si allargherà a macchia
d’olio su Manhattan. Una vera e propria guerra tra esseri soprannaturali. Un
romanzo ad alta tensione visionaria che attanaglia l’attenzione.
- 28 GIORNI DOPO, diretto da Danny Boyle (Gran Bretagna
2009).
Un gruppo di animalisti libera delle scimmie da un
laboratorio. Peccato che gli animali in questione siano stati usati per degli
esperimenti su un virus, denominato ‘Rabbia’, altamente contagioso.
28 giorni dopo della razza e della civiltà umana non rimane
quasi niente e Jim, un corriere irlandese, si sveglia dal coma in un ospedale
ormai abbandonato. Sarà per lui l’inizio di un incubo, alla ricerca dei
sopravvissuti. Ma molti di quelli che troverà ormai conserveranno ben poche
tracce di umanità.
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